Rassegna Stampa Telematica - Unione dei Comuni della Pianura Reggiana

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La Rassegna Stampa del Comune Modello
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Dicono di noi
Safer Internet Day 2014, per un web anche a misura di giovani
Oggi si celebra il "Safer Internet Day 2014", la giornata dedicata dalla Commissione Europea alla sensibilizzazione dei più giovani ad un uso corretto e consapevole della rete. E per l'occasione Ipsos ha realizzato una ricerca per Safe The Children.
Testata 1  - 11/03/2014 Oggi 11 Febbraio 2014 si celebra in più di 100 paesi il “Safer Internet Day 2014“, la giornata che la Commissione Europea ha voluto fissare per sensibilizzare i più giovani ad un uso corretto e più consapevole del web che nasconde come sappiamo delle insidie pericolose in questo contesto. Anche nel nostro paese si terranno iniziative come quella del progetto Generazioni Connesse – Safer Internet Center italiano – coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in partenariato con alcune importanti realtà italiane che si occupano di questo tema (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Polizia Postale e delle Comunicazioni, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I. e Movimento Difesa del Cittadino) e co-finanziato dalla Commissione Europea, ha organizzato per oggi a Roma un evento durante il quale sarà lanciata una nuova campagna, “Se mi posti ti cancello“. Lo scopo è quello di realizzare una web serie con la partecipazione di ragazze e ragazzi entro la seconda metà del 2014. Safer Internet Day 2014, per un web anche a misura di giovani. E per questa occasione, Ipsos ha realizzato una ricerca per conto di Safe The Children, uno degli enti promotori del SID 2014, per indagare sul ruolo di Internet nelle relazioni personali e di come il web viene utilizzato in questa ottica. Sulla base di 1001 interviste, più di un italiano su tre, il 38%, ritiene “accettabile” sul Web l’incontro sessuale tra un minore e un adulto. E sono molti gli italiani che si affacciano sulla rete per cercare di colmare un vuoto relazionale. Infatti, il 37% afferma di utilizzare il web, soprattutto i social network, per conoscere persone disponibili a fare amicizia o ad intrattenere un rapporto di affetto o amore. Il 28% degli adulti ha poi tra i propri contatti adolescenti che non conosce personalmente. E’ questo lo scenario che viene fuori da questa ricerca che Safe The Children ha voluto osservare l’argomento soprattutto in relazione ad una crescente mercificazione del corpo dell’adolescente, in modo da mettere in guardia opinione pubblica e anche tutti coloro che si occupano dei propri giovani, vale a dire le famiglie, gli educatori e le organizzazioni. La ricerca è comunque ampia e strutturata e offre ancora molti spunti interessanti. L’85% degli intervistati possiede un profilo Facebook o simile, ed è su questo social network che alcuni di loro cercano di dare nuovo slancio alla propria socialità: le opportunità di incontro offerte dalle piattaforme social appaiono infatti determinanti nella scelta di affacciarsi al mondo web, per la possibilità di chattare quasi tutti i giorni con qualcuno conosciuto in rete, come appunto fa il 36% degli intervistati; per entrare in contatto con persone disponibili a fare amicizia o/e intrattenere un rapporto di affetto o amore, il 37%; o ancora per contattare persone che altrimenti non sarebbero raggiungibili, come vip e persone famose, il 34%. Non stupisce dunque che circa la metà degli adulti intervistati mantiene relazioni costanti esclusivamente virtuali, cioè con persone conosciute e “frequentate” solo attraverso la rete. Il 28% degli adulti tra i 45 e i 65 anni ha tra i propri contatti giovani e adolescenti che non conosce personalmente e, nella fascia di età 45-54, sono 3 su 4 gli adulti che affollano la rete per trovare un rapporto di affetto o di amore. Insomma, il web è fonte di opportunità innumerevoli ma al tempo stesso presenta rischi che per i più giovani possono davvero essere pericolosi. E’ compito di tutte le figure chiamate a svolgere un ruolo educativo, in primis le famiglie, vigilare ma anche informarsi e formarsi per meglio contrastare le situazioni di pericolo in cui possono ritrovarsi i più giovani. La ricerca ci dice che serve maggiore attenzione, a fronte di un certo utilizzo del web da parte di utenti adulti, e anche a fronte di un atteggiamento più “aperto” da parte di utenti più giovani. asdasdasdasd
Brutte notizie dal Rapporto sullo Stato di Internet in Italia
L’Italia è l’unica in europa a diminuire la velocità media della banda larga
il Bel Paese è l'unico membro dell'Unione Europea nel quale la velocità media delle connessioni cablate è diminuito negli ultimi dodici mesi. Bene le connessioni tramite rete cellulare.
Testata 1  - 05/03/2014 Argomento: Economia Keywords:  HI-TECH  SPAZIO E TEMPO  Rispetto al terzo trimestre del 2012 però, è aumentata del 40 % la percentuale di italiani che possono accedere alla rete con una connessione superiore ai 10 Mbps italia-banda-larga-638x425_21023_3.jpg Quasi in concomitanza con la notizia del nuovo record di velocità ottenuto da British Telecom nella sua rete in fibra ottica, dal consueto rapporto sullo Stato di Internet realizzato da Akamai Technologies arrivano brutte notizie per l’Italia: il Bel Paese è l’unico membro dell’unione europea in cui la velocità media delle connessioni cablate è diminuita rispetto a dodici mesi fa, piazzandosi al ventitreesimo posto in Europa ed al terzultimo nella fascia EMEA. Lo sviluppo e l’adozione della banda larga in Italia hanno rallentato. La velocità media delle connessioni tricolore è diminuita dell’1,4 percento, con un risultato di 4,9 Mbps, ed una perdita di quasi il 5 percento nella media dei picchi di velocità che scendendo a 18,2 Mbps, piazza l’Italia ultima nell’Unione Europea. Sul podio invece troviamo i Paesi Bassi, con una velocità media di 12,5 Mbps (ben tre volte superiore a quella italiana), mentre nella grande maggioranza dei paesi restanti è in forte crescita la diffusione di connessioni da 30 Mbit in fibra su cavo coassiale, uno scenario ancora fantascientifico per l’Italia, per l’ormai solita mancanza di infrastrutture. Dio
Oggi è una Rete da oltre 60 trilioni di pagine.
Buon compleanno World Wide Web, i 25 anni della rivoluzione Internet
Il 12 marzo 1989 Tim Berners-Lee presentava la proposta di quello che, almeno inizialmente, sembrava un "progetto inutile" per il Cern.
Testata 2  - 05/03/2014 Argomento: Economia Keywords:  HI-TECH  Le grandi idee non hanno bisogno di grandi complimenti ma di grandi risultati da parte di chi le porta avanti ... Tim-Berners-Lee-300x225_21023_4.jpg Il 12 marzo 1989 Tim Berners Lee inviò un memo ai suoi superiori al Cern di Ginevra, dove lavorava come fisico. Il messaggio diceva sostanzialmente: “Ho questa idea. Si chiama World Wide Web. E’ una rete che collegherà tutto il mondo”. I suoi capi gli suggerirono di abbassare i toni, sottolineando che quella idea non avrebbe portato poi chissà quale grossa innovazione. Oggi, 25 anni dopo, il Web conta 60 trilioni di pagine frequentate da 2,4 miliardi di utenti in tutto il globo. Ogni giorno, vi accedono almeno un italiano su 3, che ci passa circa 1 ora e 19 minuti in media, visitando oltre di 100 pagine. La sua è stata una delle invenzioni più rivoluzionarie della storia dell’uomo. “Non avevamo assolutamente capito la portata di quello che stava facendo”, ha raccontato all’Ansa il fisico GaetanoMaron, oggi a capo del Centro Nazionale dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) per la ricerca nel campo delle tecnologie informatiche applicate alla fisica. Maron nel 1989 lavorava al Cern, ad un esperimento sull’antimateria. “Tim Berners-Lee invece a un software per la comunicazione fra computer”, spiega il fisco nel giorno dell’anniversario della nascita del Web. Di lui ricorda “il bellissimo accento inglese. Parlava un inglese colto ed era difficile capire le sue battute. Era una persona timida e schiva, perfino un po’ sottotono, ma era piacevole avere a che fare con lui”. Berners-Lee: “Ora al web serve una Costituzione” - Per i 25 anni del sistema che rende possibile la navigazione nell’Internet, il suo inventore, Tim Berners-Lee, ritiene sia indispensabile una Costituzione che protegga l’indipendenza della Rete e i diritti dei suoi utenti. “Abbiamo bisogno di una costituzione globale, di una carta dei diritti”, ha detto in un’intervista al Guardian. In tal senso, è stata promossa la campagna ‘the web we want’, il cui obiettivo è la redazione di una carta dei diritti digitale in ciascun paese che possa essere sostenuta anche dalle istituzioni. “Se non abbiamo un internet libero, neutrale su cui contare senza preoccuparci di cosa accade dietro le quinte, non possiamo avere un governo libero, una buona democrazia, un buon sistema sanitario, comunità connesse e diversità di culture – ha sottolineato Tim Berners-Lee – non è ingenuo pensare di poter avere tutto questo, ma è ingenuo pensare di poter rimanere a braccia conserte e ottenerlo”. fanpage.it
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